Si svolgerà a Genova nei giorni 10-12 novembre 2022 il XXVIII CONGRESSO NAZIONALE GEFI – GENETISTI FORENSI ITALIANI
Per tutti i dettagli è possibile consultare il sito Ge.F.I.: https://www.gefi-isfg.org/
L’avanzamento scientifico tecnologico ha visto negli ultimi anni una rapida espansione
nel campo della genetica forense, in particolare nell’identificazione individuale in termini
di potere di discriminazione, velocità e sensibilità delle metodiche di tipizzazione del
DNA, nonché di sensibile riduzione dei costi e dei tempi di processazione, con un numero
sempre crescente di pubblicazioni scientifiche nel campo.
Le tecnologie di sequenziamento in parallelo di massa (MPS), meglio note come
tecnologie di sequenziamento di nuova generazione (NGS), adottate solo di recente, hanno
già rivoluzionato le applicazioni in genetica forense grazie alla loro capacità di generare
milioni di sequenze in una singola corsa.
La stessa capacità di identificare la presenza di uno specifico fluido corporeo da una
traccia, oggi possibile, è una informazione che può risultare estremamente preziosa per
un’indagine investigativa, in particolare se si tratta di ricollegare un profilo del DNA ad una
specifica matrice biologica. Tutti i test presuntivi attualmente utilizzati per identificare alcuni
fluidi corporei presentano infatti limitazioni, inclusa la mancanza di sensibilità e specificità
e la necessità a volte di distruggere la stessa traccia di partenza. Ciò ha portato all’interesse
per l’analisi dell’RNA, che può essere co-estratto con il DNA, consentendo la produzione
parallela di un profilo del DNA insieme al test del fluido corporeo. Più recentemente,
l’attenzione si è concentrata sui micro RNA come marcatori per l’identificazione dei fluidi
corporei, in quanto molti di questi mostrano anche un’espressione tessuto-specifica con il
vantaggio di una maggiore stabilità rispetto all’mRNA grazie delle loro dimensioni ridotte e
dell’incorporazione in un complesso proteico all’interno della cellula.
I poteri identificativi del DNA si fermano quando non vi è possibilità di confronto con
un database sospetto o DNA noto; per tale motivo qualsiasi informazione che può aiutare
a identificare chi ha lasciato una determinata traccia nel luogo ove è stato commesso
un crimine può essere di grande aiuto alle indagini. Con il DNA phenotyping è possibile
restringere il pool di potenziali sospetti; la capacità, infatti, di prevedere mediante
piccoli insiemi di SNPs che possono essere considerati in un’unica multiplex PCR ed
analizzati utilizzando precisi modelli statistici, i caratteri fenotipici di un individuo, vale
a dire le caratteristiche fisiche, quali il colore degli occhi, della pelle, dei capelli, ect ha
ricadute oltre che nell’identificazione individuale anche nei casi di persone scomparse e
nell’identificazione delle vittime di disastri. La fenotipizzazione del DNA forense comprende
oltre alla previsione dei caratteri fisici esterni anche l’inferenza dell’ascendenza
biogeografica e la stima dell’età utilizzando marcatori epigenetici.
Questi ed altri i temi, quale l’importanza della formazione, l’accreditamento 17025 dei
laboratori, l’intelligenza artificiale, l’approccio statistico alle scienze forensi, che verranno
trattati al XXVIII Congresso Nazionale GeFI.
Il Congresso prevede la partecipazione di relatori di fama nazionale ed internazionale e
sono previsti premi ai migliori contributi scientifici per i partecipanti under 35.
Sarà l’occasione ideale per confrontarsi, per rincontrarsi, per prevedere nuovi progetti
collaborativi, rinsaldando i rapporti strettissimi di amicizia e collaborazione professionale
che da anni caratterizzano il Gruppo GeFI.